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salviamo le volpi-SI RICOMINCIA DA CAPO!
RIPRESENTATO NUOVO PIANO DI ABBATTIMENTO:
LE 239 VOLPI SONO NUOVAMENTE STATE CONDANNATE A MORTE
La Giunta della provincia di Piacenza venerdi 4 ottobre, pochi giorni prima di decadere per termine mandato, ha deliberato nuovamente il piano di abbattimento delle 239 Volpi a Piacenza, lo stesso che il 18 novembre del 2013 aveva annullato in autotutela, a seguito della raccolta di ben 11600 firme di cittadini contrari effettuata in un mese dalle associazioni del Coordinamento Animalista ed Ambientalista di Piacenza , da una serrata ed efficace campagna stampa di contrasto e da gravi difetti di motivazione.
Di fronte alle pressioni effettuate dalle associazioni agricole e dagli ambiti territoriali di caccia, la Povincia, ormai giunta alla fine del suo mandato, ha deliberato il nuovo piano di abbattimento quinquennale delle volpi che prevede l'uccisione delle stesse 239 volpi della precedente delibera pari al 60% degli animali stimati presenti nelle zone censite (aree di ripopolamento e cattura e aree di rispetto) .
Pensando di dare ai firmatari della petizione di contrasto, un "bocconcino meno amaro" ha escluso , ma non in modo definitivo, dalle forme di caccia autorizzate, la caccia in tana, autorizzando invece le gabbie trappola, la caccia notturna e la carabina, la caccia all'aspetto e la caccia in squadra.
Le motivazioni sono le stesse della precedente delibera:
si imputa ancora alla volpe di essere causa principale della mortalità di starne, fagiani e lepri, sapendo bene invece che al calo hanno contribuito ben altre cause, tra cui certamente la riduzione degli ambienti naturali vocati e l’agricoltura intensiva .
Si imputa ancora alla volpe la predazione sugli animali di bassa corte ma nessun danno è stato denunziato da allevatori per preazione
Di fronte a questa decisione assurda, dettata da motivazioni che nulla hanno a che vedere con una corretta gestione faunistica del territorio il primo pensiero va ai 11600 cittadini che hanno firmato per chiedere alla Provincia di non autorizzare l’abbattimento ed al loro clamoroso mancato ascolto, che per un ente che va a morire è veramente un pessimo messaggio e l'ennesimo autogol.
Vogliamo quindi complimentarci, anche a loro nome, con l'ex assessore Ghilardelli e purtroppo con l’intera ex giunta e l'ex Presidente Trespidi per aver deciso che l’ultimo atto in materia venatoria di questa Provincia sia proprio l’approvazione del piano di abbattimento delle volpi nelle aree protette.
Quale atto migliore per chiarire definitivamente ai piacentini da che parte ha sempre pesato l’ago della bilancia delle politiche venatorie a Piacenza, gli interessi cioè del mondo agricolo per il quale ogni animale che non crea reddito è una inutile fonte di potenziali danni ed il mondo venatorio più retrogrado e consumista che ritiene ancora oggi un diritto cacciare anche quando gli animali sul territorio non ci sono, in contrasto con la legge sulla caccia, ed è disposto per questo a spendere centinaia di migliaia di euro ogni anno per comprare animali a cui sparare, lepri e fagiani soprattutto, anche dall'estero, pretendendo al contempo dalla “Politica” sempre in cerca di consensi , l’autorizzazione a fare piazza pulita di tutti i possibili predatori e competitori che proprio le immissioni di selvaggina fanno aumentare.
Cosi le volpi diventano il “capro espiatorio” di tutti gli squilibri faunistici del territorio , ree di far sparire polli, fagiani, pernici e soprattutto le lepri quando è noto che il drastico calo della presenza di questi animali (lepri) sul territorio in questi ultimi due\tre anni è il frutto di molteplici cause , tra le quali certamente la sparizione in pianura di quasi tutti gli habitat naturali di rifugio e riproduzione a causa della cementificazione del territorio e l’agricoltura intensiva.
Siamo di fronte ad una chiara mancanza di una qualsivoglia forma di reale gestione faunistico-venatoria a Piacenza.
A fronte di una popolazione decimata di lepri la cui sparizione dovrebbe dovuto essere oggetto da una parte di seri studi e monitoraggi approfonditi e dall’altra di una contemporanea sospensione del prelievo venatorio di almeno uno o due anni, per capire la situazione e permettere alla specie di potersi riprodurre, gli unici topolini partoriti da questa Provincia sono stati quello di limitare il prelievo a 4 lepri per cacciatore ed ora di deliberare di uccidere le volpi nelle aree protette, lasciando invece assurdamente inalterato il periodo di caccia alla lepre da settembre a novembre, per non scontentare troppo il mondo venatorio, avvallando di fatto l’assurda politica degli acquisti di selvaggina fatta da tutti gli ATC.
La volpe è tra l’altro specie cacciabile durante la stagione venatoria, quindi la limitazione del loro numero, se necessaria, dovrebbe avvenire in modo ordinario senza prevedere ulteriori piani di abbattimento che purtroppo diventano invece forme di caccia surrettizia per alcuni per poter cacciare tutto l anno .
Ovviamente valuteremo insieme a tutte le associazioni piacentine cosa fare, ma è ovvio che la battaglia ricomincia.
Siamo indignati per la riproposizione del piano di abbattimento e per la mancanza di attenzione dimostrata dalla ex giunta provinciale nei confronti della fauna selvatica e degli 11600 cittadini firmatari, per questo vi chiediamo di aiutarci nuovamente ad esprimere tutta l'indignazione che merita questa decisione, inviando al nuovo Pesindente della Provincia appena eletta , dott.Rolleri ed al delegato alla Caccia Massimo Castelli la mail Bombing che trovate sulla pagina petizione.
Ci auguriamo di trovare in loro migliori interlocutori e politici attenti ai propri cittadini ed al territorio.
LE 239 VOLPI SONO NUOVAMENTE STATE CONDANNATE A MORTE
La Giunta della provincia di Piacenza venerdi 4 ottobre, pochi giorni prima di decadere per termine mandato, ha deliberato nuovamente il piano di abbattimento delle 239 Volpi a Piacenza, lo stesso che il 18 novembre del 2013 aveva annullato in autotutela, a seguito della raccolta di ben 11600 firme di cittadini contrari effettuata in un mese dalle associazioni del Coordinamento Animalista ed Ambientalista di Piacenza , da una serrata ed efficace campagna stampa di contrasto e da gravi difetti di motivazione.
Di fronte alle pressioni effettuate dalle associazioni agricole e dagli ambiti territoriali di caccia, la Povincia, ormai giunta alla fine del suo mandato, ha deliberato il nuovo piano di abbattimento quinquennale delle volpi che prevede l'uccisione delle stesse 239 volpi della precedente delibera pari al 60% degli animali stimati presenti nelle zone censite (aree di ripopolamento e cattura e aree di rispetto) .
Pensando di dare ai firmatari della petizione di contrasto, un "bocconcino meno amaro" ha escluso , ma non in modo definitivo, dalle forme di caccia autorizzate, la caccia in tana, autorizzando invece le gabbie trappola, la caccia notturna e la carabina, la caccia all'aspetto e la caccia in squadra.
Le motivazioni sono le stesse della precedente delibera:
si imputa ancora alla volpe di essere causa principale della mortalità di starne, fagiani e lepri, sapendo bene invece che al calo hanno contribuito ben altre cause, tra cui certamente la riduzione degli ambienti naturali vocati e l’agricoltura intensiva .
Si imputa ancora alla volpe la predazione sugli animali di bassa corte ma nessun danno è stato denunziato da allevatori per preazione
Di fronte a questa decisione assurda, dettata da motivazioni che nulla hanno a che vedere con una corretta gestione faunistica del territorio il primo pensiero va ai 11600 cittadini che hanno firmato per chiedere alla Provincia di non autorizzare l’abbattimento ed al loro clamoroso mancato ascolto, che per un ente che va a morire è veramente un pessimo messaggio e l'ennesimo autogol.
Vogliamo quindi complimentarci, anche a loro nome, con l'ex assessore Ghilardelli e purtroppo con l’intera ex giunta e l'ex Presidente Trespidi per aver deciso che l’ultimo atto in materia venatoria di questa Provincia sia proprio l’approvazione del piano di abbattimento delle volpi nelle aree protette.
Quale atto migliore per chiarire definitivamente ai piacentini da che parte ha sempre pesato l’ago della bilancia delle politiche venatorie a Piacenza, gli interessi cioè del mondo agricolo per il quale ogni animale che non crea reddito è una inutile fonte di potenziali danni ed il mondo venatorio più retrogrado e consumista che ritiene ancora oggi un diritto cacciare anche quando gli animali sul territorio non ci sono, in contrasto con la legge sulla caccia, ed è disposto per questo a spendere centinaia di migliaia di euro ogni anno per comprare animali a cui sparare, lepri e fagiani soprattutto, anche dall'estero, pretendendo al contempo dalla “Politica” sempre in cerca di consensi , l’autorizzazione a fare piazza pulita di tutti i possibili predatori e competitori che proprio le immissioni di selvaggina fanno aumentare.
Cosi le volpi diventano il “capro espiatorio” di tutti gli squilibri faunistici del territorio , ree di far sparire polli, fagiani, pernici e soprattutto le lepri quando è noto che il drastico calo della presenza di questi animali (lepri) sul territorio in questi ultimi due\tre anni è il frutto di molteplici cause , tra le quali certamente la sparizione in pianura di quasi tutti gli habitat naturali di rifugio e riproduzione a causa della cementificazione del territorio e l’agricoltura intensiva.
Siamo di fronte ad una chiara mancanza di una qualsivoglia forma di reale gestione faunistico-venatoria a Piacenza.
A fronte di una popolazione decimata di lepri la cui sparizione dovrebbe dovuto essere oggetto da una parte di seri studi e monitoraggi approfonditi e dall’altra di una contemporanea sospensione del prelievo venatorio di almeno uno o due anni, per capire la situazione e permettere alla specie di potersi riprodurre, gli unici topolini partoriti da questa Provincia sono stati quello di limitare il prelievo a 4 lepri per cacciatore ed ora di deliberare di uccidere le volpi nelle aree protette, lasciando invece assurdamente inalterato il periodo di caccia alla lepre da settembre a novembre, per non scontentare troppo il mondo venatorio, avvallando di fatto l’assurda politica degli acquisti di selvaggina fatta da tutti gli ATC.
La volpe è tra l’altro specie cacciabile durante la stagione venatoria, quindi la limitazione del loro numero, se necessaria, dovrebbe avvenire in modo ordinario senza prevedere ulteriori piani di abbattimento che purtroppo diventano invece forme di caccia surrettizia per alcuni per poter cacciare tutto l anno .
Ovviamente valuteremo insieme a tutte le associazioni piacentine cosa fare, ma è ovvio che la battaglia ricomincia.
Siamo indignati per la riproposizione del piano di abbattimento e per la mancanza di attenzione dimostrata dalla ex giunta provinciale nei confronti della fauna selvatica e degli 11600 cittadini firmatari, per questo vi chiediamo di aiutarci nuovamente ad esprimere tutta l'indignazione che merita questa decisione, inviando al nuovo Pesindente della Provincia appena eletta , dott.Rolleri ed al delegato alla Caccia Massimo Castelli la mail Bombing che trovate sulla pagina petizione.
Ci auguriamo di trovare in loro migliori interlocutori e politici attenti ai propri cittadini ed al territorio.
11.600 grazie!
Grazie a chi ha firmato la petizione, a chi ci ha aiutato a raccogliere le firme, a chi ha fatto i banchetti ogni sabato, a chi ha aiutato ad organizzare il Sit-In, a chi ha scritto articoli e lettere sulla stampa, a chi ha analizzato la delibera di abbattimento trovando i punti deboli e di contrasto alla legge , alle attività commerciali che ci hanno supportato, grazie per 11600 volte .
La delibera provinciale che ha autorizzato il piano di abbattimento quinquennale delle volpi è stata annullata in autotutela dalla Provincia di Piacenza oggi 18\11\13.
Le associazioni del coordinamento animalista ed ambientalista hanno consegnato, durante il sit-in organizzato davanti all'Ente Provinciale , all'assessore alla tutela faunistica , Ghilardelli, le 11.600 firme di cittadini contrari al piano raccolte, sia cartacee che internet, e sono state ricevute dal Presidente della Provincia , alla presenza degli assessori alla tutela faunistica , Ghilardelli, ed all' ambiente ,avv.Barbieri.Durante l'incontro il Presidente ha comunicato la decisione assunta di annullare la delibera in autotutela per motivi di legittimità.Questo piano di abbattimento quindi non esiste più. La Provincia però ha comunicato la sua intenzione di proporne un'altro, diverso nei contenuti, dopo aver ricevuto il parere di ISPRA. Questa partita è chiusa ma se ne riaprirà un'altra e come associazioni del coordinamento saremo vigili ed attente a verificare ogni aspetto di illegittimità e contrasto alla legge della eventuale prossima delibera.
Riportiamo il comunicato inviato alla stampa stasera e di seguito quello della Provincia.
SOS VOLPI A PIACENZA 11600 GRAZIE
Dopo la consegna delle 11600 firme raccolte all'assessore Ghilardelli, durante l'incontro successivo con il Presidente Trespidi e gli assessori Barbieri e Ghilardelli ci è stata comunicata la decisione della Giunta di annullare in autotutela la delibera di abbattimento per motivi di legittimità.Prendiamo atto con soddisfazione di questa decisione che ha evidentemente riconosciuto quanto fin da subito abbiamo denunciato e portato alla conoscenza dei Piacentini. Come coordinamento non troviamo sufficienti parole per ringraziare le 11600 persone ed oltre che hanno firmato la petizione, contribuendo in questo modo ad arrivare a questo risultato, per nulla scontato, da parte dell'amministrazione, alla quale va riconosciuto la ragionevolezza di una decisione che ha tenuto conto dei motivi di legittimita ma certamente delle istanze delle associazioni e dei cittadini firmatari.
In merito alla comunicazione dataci dell'intenzione di assumere una nuova delibera di abbattimento, con contenuti diversi, dopo aver assunto il parere di ISPRA, saremo ben attenti a valutare con estrema attenzione i contenuti, come giò fartto per la delibera annullata.
L'incredibile quantità di firme raccolte in un mese circa sono un segnale preciso di quanto l’attenzione delle persone sui temi del benessere animale e della caccia stia cambiando e del fatto che non sia più ritenuto tollerabile che si considerino gli animali, cacciabili o no , oggetti di cui disporre secondo i propri bisogni. Occorre che sia chiaro alla Provincia come alle associazioni Venatorie ed agricole che un animale ha valore in se , indipendentemente dal fatto che produca reddito o sia l’oggetto del proprio divertimento o sport.
La legge sulla caccia parla chiaro, nella gerarchia degli interventi sul territorio la priorità è data alla tutela della fauna selvatica e poi il prelievo venatorio, possibile solo se ce ne siano le condizioni ed i piani di abbattimento permessi dalla legge devono davvero essere “estrema ratio” la dove non sia possibile intervenire in altro modo, in caso di gravi squilibri faunistici ed ingenti danni all’ambiente ed alle culture.
Non è certo più tollerabile che i piani di controllo possano essere utilizzati per poter cacciare tutto l’anno al di fuori della stagione venatoria e che siano concessi senza motivazioni oggettive, l'applicazione preventiva dei metodi ecologici e comprovati da censimenti e danni reali.
Speriamo che questa decisione sia l’inizio di un cambiamento dei rapporti dell'amministrazione con le associazioni animaliste ed ambientaliste e nella gestione della caccia e della fauna selvatica in generale, quello che chiediamo è che sia fatta una corretta gestione faunistico-venatoria del territorio dove tutti i portatori di interesse, ambientalisti, cacciatori e agricoltori , siano posti dall’ente provinciale sullo stesso piano, senza preferenze, come richiede la legge.
Il coordinamento delle associazioni aniamliste ed ambientaliste di Piacenza
IL COMUNICATO DELLA GIUNTA DI PIACENZA
L’Amministrazione provinciale ha deliberato questo pomeriggio l’annullamento del Piano di limitazione dei danni da volpe approvato – previo parere favorevole dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) - il 27 settembre 2013.
Il provvedimento, lo si evidenzia, non mette in discussione i contenuti del Piano stesso ma prende atto della sentenza del Tar di Parma che ha sancito la soccombenza dell’Amministrazione provinciale di Reggio Emilia rilevando - nel provvedimento di approvazione del Piano della Provincia di Reggio Emilia - un difetto di motivazione, in quanto il correlato parere dell’Ispra non precisava le verifiche effettuate in ordine all’inefficacia dei metodi ecologici di limitazione della specie, presupposto necessario per l’adozione del Piano stesso. Alla luce di tale sentenza e tenuto conto del parere reso dall’Ispra in ordine al proprio provvedimento, l’Amministrazione provinciale di corso Garibaldi ha deciso di annullare l’atto, con l’obiettivo di riapprovare il Piano una volta acquisite dallo stesso Istituto le già richieste precisazioni.
Grazie a chi ha firmato la petizione, a chi ci ha aiutato a raccogliere le firme, a chi ha fatto i banchetti ogni sabato, a chi ha aiutato ad organizzare il Sit-In, a chi ha scritto articoli e lettere sulla stampa, a chi ha analizzato la delibera di abbattimento trovando i punti deboli e di contrasto alla legge , alle attività commerciali che ci hanno supportato, grazie per 11600 volte .
La delibera provinciale che ha autorizzato il piano di abbattimento quinquennale delle volpi è stata annullata in autotutela dalla Provincia di Piacenza oggi 18\11\13.
Le associazioni del coordinamento animalista ed ambientalista hanno consegnato, durante il sit-in organizzato davanti all'Ente Provinciale , all'assessore alla tutela faunistica , Ghilardelli, le 11.600 firme di cittadini contrari al piano raccolte, sia cartacee che internet, e sono state ricevute dal Presidente della Provincia , alla presenza degli assessori alla tutela faunistica , Ghilardelli, ed all' ambiente ,avv.Barbieri.Durante l'incontro il Presidente ha comunicato la decisione assunta di annullare la delibera in autotutela per motivi di legittimità.Questo piano di abbattimento quindi non esiste più. La Provincia però ha comunicato la sua intenzione di proporne un'altro, diverso nei contenuti, dopo aver ricevuto il parere di ISPRA. Questa partita è chiusa ma se ne riaprirà un'altra e come associazioni del coordinamento saremo vigili ed attente a verificare ogni aspetto di illegittimità e contrasto alla legge della eventuale prossima delibera.
Riportiamo il comunicato inviato alla stampa stasera e di seguito quello della Provincia.
SOS VOLPI A PIACENZA 11600 GRAZIE
Dopo la consegna delle 11600 firme raccolte all'assessore Ghilardelli, durante l'incontro successivo con il Presidente Trespidi e gli assessori Barbieri e Ghilardelli ci è stata comunicata la decisione della Giunta di annullare in autotutela la delibera di abbattimento per motivi di legittimità.Prendiamo atto con soddisfazione di questa decisione che ha evidentemente riconosciuto quanto fin da subito abbiamo denunciato e portato alla conoscenza dei Piacentini. Come coordinamento non troviamo sufficienti parole per ringraziare le 11600 persone ed oltre che hanno firmato la petizione, contribuendo in questo modo ad arrivare a questo risultato, per nulla scontato, da parte dell'amministrazione, alla quale va riconosciuto la ragionevolezza di una decisione che ha tenuto conto dei motivi di legittimita ma certamente delle istanze delle associazioni e dei cittadini firmatari.
In merito alla comunicazione dataci dell'intenzione di assumere una nuova delibera di abbattimento, con contenuti diversi, dopo aver assunto il parere di ISPRA, saremo ben attenti a valutare con estrema attenzione i contenuti, come giò fartto per la delibera annullata.
L'incredibile quantità di firme raccolte in un mese circa sono un segnale preciso di quanto l’attenzione delle persone sui temi del benessere animale e della caccia stia cambiando e del fatto che non sia più ritenuto tollerabile che si considerino gli animali, cacciabili o no , oggetti di cui disporre secondo i propri bisogni. Occorre che sia chiaro alla Provincia come alle associazioni Venatorie ed agricole che un animale ha valore in se , indipendentemente dal fatto che produca reddito o sia l’oggetto del proprio divertimento o sport.
La legge sulla caccia parla chiaro, nella gerarchia degli interventi sul territorio la priorità è data alla tutela della fauna selvatica e poi il prelievo venatorio, possibile solo se ce ne siano le condizioni ed i piani di abbattimento permessi dalla legge devono davvero essere “estrema ratio” la dove non sia possibile intervenire in altro modo, in caso di gravi squilibri faunistici ed ingenti danni all’ambiente ed alle culture.
Non è certo più tollerabile che i piani di controllo possano essere utilizzati per poter cacciare tutto l’anno al di fuori della stagione venatoria e che siano concessi senza motivazioni oggettive, l'applicazione preventiva dei metodi ecologici e comprovati da censimenti e danni reali.
Speriamo che questa decisione sia l’inizio di un cambiamento dei rapporti dell'amministrazione con le associazioni animaliste ed ambientaliste e nella gestione della caccia e della fauna selvatica in generale, quello che chiediamo è che sia fatta una corretta gestione faunistico-venatoria del territorio dove tutti i portatori di interesse, ambientalisti, cacciatori e agricoltori , siano posti dall’ente provinciale sullo stesso piano, senza preferenze, come richiede la legge.
Il coordinamento delle associazioni aniamliste ed ambientaliste di Piacenza
IL COMUNICATO DELLA GIUNTA DI PIACENZA
L’Amministrazione provinciale ha deliberato questo pomeriggio l’annullamento del Piano di limitazione dei danni da volpe approvato – previo parere favorevole dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) - il 27 settembre 2013.
Il provvedimento, lo si evidenzia, non mette in discussione i contenuti del Piano stesso ma prende atto della sentenza del Tar di Parma che ha sancito la soccombenza dell’Amministrazione provinciale di Reggio Emilia rilevando - nel provvedimento di approvazione del Piano della Provincia di Reggio Emilia - un difetto di motivazione, in quanto il correlato parere dell’Ispra non precisava le verifiche effettuate in ordine all’inefficacia dei metodi ecologici di limitazione della specie, presupposto necessario per l’adozione del Piano stesso. Alla luce di tale sentenza e tenuto conto del parere reso dall’Ispra in ordine al proprio provvedimento, l’Amministrazione provinciale di corso Garibaldi ha deciso di annullare l’atto, con l’obiettivo di riapprovare il Piano una volta acquisite dallo stesso Istituto le già richieste precisazioni.
La provincia di Piacenza, su richiesta delle associazioni agricole e degli ambiti territoriali di caccia ha appena deliberato un piano di abbattimento quinquennale delle volpi che prevede l'uccisione del 60% degli animali stimati presenti nelle zone censite (aree di ripopolamento e cattura e aree di rispetto) ed in specifico per il 2013\2014 circa 239 animali.
I metodi previsti vanno dalla caccia in tana con cani addestrati, alla caccia in squadra fino a 10 cacciatori e 4 cani, alla gabbie trappola, la caccia notturna e la carabina. Questi animali vengono già ordinariamente cacciati durante la stagione venatoria ma con il piano di abbattimento li si caccerà di fatto quasi tutto l'anno, anche in pieno periodo riproduttivo, condannando al massacro madri e cuccioli.
Si imputa alla volpe di essere causa principale della mortalità di starne, fagiani e lepri, sapendo bene invece che al calo hanno contribuito ben altre cause, tra cui certamente la riduzione degli ambienti naturali vocati e l’agricoltura intensiva ed un eccesso di prelievo ventorio.
Si imputa alla volpe la predazione sugli animali di bassa corte. Ma cosa si è fatto in questi anni per prevenire il problema evitando cosi di dover arrivare ad uccidere le volpi? Si è chiesto ad esempio agli agricoltori l’uso di recinti notturni per gli animali da aia? Si sono ridotte i ripopolamenti di migliaia di fagiani ogni anno, come accade, sul territorio, fatto che provoca automaticamente l’aumento dei predatori e poi l’assurda necessità di eliminarli per ricreare un falso equilibrio?
Siamo indignati per questo piano di abbattimento e per la mancanza di attenzione della Provincia nei confronti della fauna selvatica, per questo vi chiediamo di aiutarci ad esprimere questo sdegno firmando questa raccolta firme che consegneremo alla Provincia di Piacenza per chiedere la revoca della delibera e spedendo via e mail il testo della lettera che troverete pubblicata in questa pagina.
Grazie per l'aiuto
le associazioni del Coordinamento animalista ed ambientalista piacentino
Amici del cane, Arca di Noè, Asilo del cane, Gatti nel cuore, Lega Antivivisezionista (Lav),Lega Nazionale per la difesa del cane, Leal Cortemaggiore, Leal Piacenza, Legambiente Piacenza, Wwf Sezione Regionale, Micio Bau, Micioamico, Oipa, Senza Catene, Qua la Zampa